Commercium lucis

Convegno d'inaugurazione dell'anno accademico 2023-2024

Commercium lucis

Ego sane plurimum vestris missionibus faveo, quod inde commercium lucis spero inter Europaeos et Sinenses
G. Leibniz a G. B. Tolomei S. J., 15 ottobre 1703

“Nella storia si manifesta la provvidenziale vocazione di ogni gente umana ad accettare e far proprie le conquiste culturali altrui, superando distanze e diversità e risolvendo in arricchimento di umanità anche le dolorose esperienze di antagonismi e di guerra”
G. Pugliese Carratelli


Commercium lucis: così il Leibniz, in una bellissima lettera, volle descrivere lo scambio culturale e la reciproca valorizzazione intellettuale che vedeva nascere dai contatti promossi dai gesuiti con l'impero cinese alla fine del XVII secolo.

Di là dal riferimento specifico, il convegno vuole idealmente abbracciare ogni altro episodio storico che possa essere considerato come uno "scambio di luce", cioè come un dialogo culturale pacifico e proficuo, meditando sul quale potremmo ipotizzare, come in uno schema archetipico, nuovi modelli d’approccio all'alterità non quale fonte di minaccia o di conflitto (come purtroppo siamo spesso spinti a pensare dalle attuali politiche di paura e d’apartheid culturale), ma quale estensione e variazione della stessa essenza umana che pulsa dentro ognuno di noi e ci lega gli uni agli altri come membra d'uno stesso corpo: membra sumus corporis magni, dice Seneca (Ep. 95, 52); e gli fa eco Sa’adi: «I figli d’Adamo sono membra d’un unico corpo» ( Golestān I, 10). Attraverso esempi storici concreti si vuol mostrare che la cultura può essere un agente di pace anche oggi, perché, nella sua definizione più sostanziale, essa parla a e da quel nucleo interiore che ogni essere umano può riconoscere come proprio.

Una qualità speciale che ha caratterizzato molte grandi culture nel passato (abbastanza evidente nel passaggio dalla tarda antichità al Medioevo sia nella parte orientale sia in quella occidentale dell'Impero romano) è quella d’essere state in grado di sopravvivere al tempo e al luogo specifici in cui erano state concepite, e di diventare il veicolo attraverso il quale concetti spirituali, intellettuali e artistici hanno viaggiato da una nazione all'altra. Questa sorta di proprietà camaleontica della cultura fu percepita dai romani dopo i loro numerosi incontri con la civiltà greca, quando Graecia capta ferum victorem cepit; lo stesso accadde anche più tardi nella storia, quando gli arabi conquistarono la Persia e molte terre orientali nelle quali la presenza greco-romana aveva messo le sue radici; e ancora nella Cina del XVII secolo, quando le tribù della Manciuria, soggiogate dallo splendore della civiltà che cercavano di conquistare, finirono per assimilarne tutta la ricchezza (perché, come dice Ovidio, fas est et ab hoste doceri). E lo stesso si può dire degli sforzi del re Akbar nell'India Moghul (e, in parte, del suo discendente meno fortunato, Dara Shikoh), che, comprendendo i tesori religiosi e filosofici che le nazioni sotto il suo dominio avevano da offrire, decise d’impegnarsi con loro in un dialogo pacifico e fruttuoso. E, naturalmente, c’è l’esempio luminoso della Bayt al-Ḥikma, la “Casa della Sapienza” dei califfi abbassidi, dove un “esercito della cultura” (H. Corbin) lavorava indefessamente a trasmettere da un popolo all'altro i tesori delle varie civiltà; e ci sono tutti gli sforzi di coloro, come Raimondo Lullo, Nicolò Cusano, Pico e in qualche misura il Bodin, che hanno cercato di dimostrare che alla Verità può giungersi, per dirla con Pier Cesare Bori, attraverso una "pluralità di vie". E così l’Umanesimo e il Rinascimento hanno rintracciato una linea comune che potesse collegare l'antica sapienza egizia con quella zoroastriana e poi con quella greca, romana e cristiana, in una catena procedente da una prisca theologia che unisse tutti i popoli e tutte le civiltà: idea ripresa dai cosiddetti gesuiti "figuristi" quando scoprirono impressionanti affinità tra il pensiero cinese e quello classico europeo.

Questi sono solo alcuni esempi di quel commercium lucis che fa appello alla parte migliore della nostra comune umanità, anche in tempi di turbolenze politiche e scontri ideologici: tribolazioni furiose determinate da matta bestialità che, purtroppo, vediamo irrompere nuovamente nel mondo contemporaneo e nelle nostre vite.


Modalità di partecipazione

In presenza: sarà possibile frequentare il convegno in presenza prenotando gratuitamente il posto scrivendo a convegni@vivariumnovum.net.

A distanza: il convegno sarà integralmente trasmesso attraverso la piattaforma zoom per permettere a tutti di seguire ogni intervento e d'interagire con i relatori. Si prega d'iscriversi attraverso il seguente collegamento: https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_-VeecyH9Sd6TfPZNrmSalA#/registration. Gli iscritti riceveranno automaticamente un unico collegamento valido per tutte due le giornate.

Un servizio di traduzione simultanea in latino sarà disponibile per tutta la durata del convegno, in presenza e a distanza.


Iniziativa formativa "Commercium lucis" - Convegno d'inaugurazione dell'anno accademico 2023-2024, Piattaforma S.O.F.I.A. ID 89089.


Programma

18 novembre 2023

  • 9:30 Saluti istituzionali
    • Adriano Rossi (ISMEO e Accademia nazionale dei Lincei): Introduzione al convegno
    • Gianni Marilotti (già presidente della biblioteca e dell’archivio del Senato): Un centro per i rapporti fra le civiltà del Mediterraneo
  • 10:00 Luigi Miraglia (Accademia Vivarium novum): “Non uno itinere”: pluralità di vie e incontri di civiltà.

Antichità e medioevo

  • 10:30 Robin Lane Fox (Università di Oxford): Integratio in regnum optimorum: Alexander Magnus cosmopolites.
  • 11:00 Pausa
  • 11:30 Irine Darchia (Università statale di Tiblisi “Ivane Javakhishvili”): Georgia – Homeland of the Golden fleece.
  • 12:00 Alessandro Capone (Università del Salento): Un profeta pagano che dice la verità: Tt 1, 12 nei primi secoli del cristianesimo.
  • 12:30 Ariel Lewin (Università della Basilicata): Le città della pace.
  • 13:00 Pranzo
  • 15:30 Ennio Sanzi (Società italiana di storia delle religioni): “Iustitiam cole et pietatem”: il Somnium Scipionis tra mos maiorum e filosofia greca.
  • 16:00 Levan Gigineishvili (Università statale di Tiblisi “Ivane Javakhishvili”): Athens and Jerusalem: harmonization of philosophy and faith in the 12th century Georgia.
  • 16:30 Gianfrancesco Lusini (Università di Napoli “L’orientale”): Tra la Corte e l'Accademia: intrecci di sapienze orientali nella cultura europea d'età moderna.
  • 17:00 Pausa

Sviluppi del Campus mondiale dell’umanesimo

  • 17:30 Gioia Bottari (Università di Napoli “L'orientale” e Accademia Vivarium novum): Documentare, conoscere, conservare la sapienza degli altri: i manoscritti etiopici e un progetto di ricerca italiano.
  • 18:00 Pasquale Arfé (Accademia Vivarium novum): Fra Ermete ed Eriugena: la nuova edizione dei marginalia autografi di Cusano.
  • 18:15 Proiezione del video di presentazione del progetto Poikile.
  • 18:30 Alexandra Massini (Accademia Vivarium novum): Un commercium lucis tra il passato e il presente dell’arte.
  • 19:00 Spettacolo teatrale del gruppo Vertumnus: “Ioasaph”.
  • 20:30 Cena

Domenica 19 novembre 2023

Rinascimento ed età moderna

  • 10:00 Grazia Marchianò (Università di Siena-Arezzo): Commercium lucis et umbrae: la perpetua approssimazione. Leibniz e la Cina.
  • 10:30 Curie Virág (Università di Edinburgh): Humanitas, the ancient legacy, and the revitalization of learning in 12th century China: What we can learn from the cross-cultural study of classical traditions.
  • 11:00 Angelo Iacovella (Università internazionale di Roma): Echi del sufismo nell'estetica di G.G.F. Hegel.
  • 11:30 Pausa caffé
  • 12:00 Stéphane Toussaint (direttore di ricerca Centre André Chastel, CNRS-Parigi, Università della Sorbona; presidente Società internazionale “Marsilio Ficino”): Il sole platonico e un nuovo ritratto di Ficino.
  • 12:30 Enrico Pèroli (Università di Chieti-Pescara “G. D’Annunzio”): “Omnis concordantia differentiarum est.” Cusano e la verità degli altri.
  • 13:00 Giancarlo Rinaldi (Università di Napoli “L’orientale”): Dalla Formula consensus alla concordia vera. La parabola dei Turrettini di Ginevra
  • 13:30 Pranzo
  • 15:30 Paul Gwynne (American University in Rome): Refashioning the heroic: the origins of Jesuit epic.
  • 16:00 Filippo Mignini (Università di Macerata): Commercium lucis in umbra.
  • 16:30 Ignacio Armella (Accademia Vivarium novum): “Sol tibi signa dabit”: dal confronto culturale all’anagnorisis spirituale attraverso l’insegnamento dei classici*.
  • 17:00 Concerto del coro Tyrtarion

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