I platonismi della tarda antichità
Progetto di ricerca: I platonismi della tarda antichità
PRINCÌPI: DEFINIZIONE, CAUSALITÀ E ASCESA III
La vita intellettuale della tarda antichità è caratterizzata da una forte attenzione ai princìpi (archai): princìpi della realtà, princìpi del mondo, princìpi della conoscenza. Indipendentemente dal modo in cui raggruppiamo gli intellettuali della tarda antichità in pagani e cristiani, filosofi e teologi, tutti parlano di princìpi in modo esplicito o implicito e alcuni di loro cercano attivamente di stabilire princìpi (ad esempio, Plotino, Porfirio, Origene, Damascio, gli gnostici, gli ermetici, i teurgi). Essi considerano chiaramente che il progetto dei princìpi è cruciale per stabilire come sia strutturata la realtà, quale sia il posto dell'uomo nel mondo, quali poteri influenzino la nostra vita, quanto siamo liberi, come possiamo raggiungere la conoscenza e la felicità o la salvezza. La ricerca di princìpi (intesi come princìpi metafisici o teologici) è quindi una questione di fondamentale importanza sia di per sé sia per la formazione dell'etica. Il ciclo di conferenze dell'anno accademico 2023-2024 del progetto di ricerca I platonismi della tarda antichità continua a esplorare, come l'anno precedente, il tema dei princìpi nella sua ampia applicazione nel mondo intellettuale della tarda antichità ed esaminerà questioni quali il modo in cui i princìpi spieghino la realtà, come essi diano ragione dell'interazione tra il mondo divino e quello umano e come sia possibile la felicità e la salvezza dell'uomo, data la struttura della realtà.
Programma
Lunedì 17 giugno
9.00 – Prima colazione
9.45 – Benvenuto ufficiale all'Accademia Vivarium novum
Modera: Anna Van den Kerchove (IPT-LEM, CNRS)
10.00 – Federico Petrucci (Università di Torino), Nicomaco di Gerasa sui princìpi platonici del mondo
L'intervento sviluppa il modello teologico e cosmologico attribuibile a Nicomaco di Gerasa sulla base dell'Introductio arithmetica. In particolare, ci si soffermerà sul rapporto tra Dio, gli intelligibili e il mondo, per far emergere come in realtà, all'interno del quadro tecnico imposto dall'opera, Nicomaco sia portatore di un modello teologico e cosmologico propriamente (medio) platonista. Questo modello mira a fornire una spiegazione dell'ordine cosmico elaborando una specifica nozione di provvidenza e insistendo sugli aspetti matematici della struttura dell'anima del mondo.
11.00 – Discussione
11.30 – Pausa caffè
Modera: Luciana Gabriela Soares Santoprete (LEM - CNRS)
11.30 – Francesco Berno (Università di Roma "La Sapienza"), Rileggere Nag Hammadi ad 80 anni dalla scoperta
L’intervento intende soffermarsi sulle peculiarità codicologiche, filologiche, dottrinali e letterarie del fondo di Nag Hammadi, prendendo lo spunto dalla prima, recentissima traduzione integrale italiana di tale biblioteca; traduzione che sarà ampiamente presentata nella sede dell'Accademia Vivarium novum il 22 giugno prossimo in un incontro specifico. Particolare attenzione verrà riservata alla eterogeneità del materiale testuale, che raccoglie scritti gnostici, composizioni classiche, trattati pagani. In tal senso, si mostrerà la complessità del rapporto tra la tradizione confluita a Nag Hammadi e la scuola platonica, evidenziando prestiti, parallelismi, sincretismi.
13.00 – Discussione
13.30 – Pranzo
Modera: George Karamanolis (Università di Vienna)
16.00 – Michele Abbate (Università di Salerno), L'esito mistico della teologia apofatica pseudo-dionisiaca
Sebbene nel Corpus Areopagiticum la dottrina trinitaria sembri implicare una qualche forma di relazione tra le cose e il loro creatore, nella sezione finale della Teologia mistica l'alterità abissale di Dio rispetto alla totalità delle cose viene sottolineata con particolare forza attraverso la negazione dell'apofatismo stesso. L'obiettivo di questo intervento è mostrare come l'esito mistico che caratterizza il pensiero dell'autore (o degli autori) del Corpus sia la necessaria conseguenza dell'impossibilità di concepire attraverso il pensiero la Causa suprema di tutta la realtà. Solo l'esperienza mistica permette di accedere all'henosis, cioè all'unione/unificazione con Dio. Come emerge dal finale della Teologia mistica, non è attraverso il pensiero che si può entrare in contatto con Dio, ma solo attraverso l'esperienza mistica. Dio, infatti, non può essere oggetto di un contatto intelligibile: di lui non c'è né parola, né nome, né conoscenza. Non è né tenebra, né luce; né errore, né verità. Dio è ciò ch'è assolutamente distaccato da tutto ed è di là dalla totalità delle cose (MT V, 1048 A-B). La teologia trinitaria si conclude così in una sorta di epoché mentale, che apre la strada al silenzio mistico che costituisce l'anticamera dell'unione con Dio.
17.00 – Discussione
17.30 – Pausa caffè
Modera: Luciana Gabriela Soares Santoprete (LEM - CNRS)
18.00 – Daniela Taormina (Università di Roma "Tor Vergata"), Giamblico: il fondamento logico della classificazione degli agenti della teurgia
Nella Risposta a Porfirio (De mysteriis), Giamblico stabilisce un’organizzazione del divino alternativa a quella proposta da Porfirio e sfrutta in tal senso i risultati ottenuti in altre opere, particolarmente nel Commentario alle Categorie. Egli determina così le caratteristiche e la collocazione degli agenti della teurgia (arcangeli, angeli, demoni, arconti, eroi, anime divine) sulla base di strutture concettuali e metodi di ricerca squisitamente filosofici.
19.00 – Discussione
Martedì, 18 giugno
9.00 – Prima colazione
Modera: George Karamanolis (Università di Vienna)
10.00 – Franco Ferrari (Università di Pavia), La prima generazione: la nascita del Pensiero in Enn. V.4
Nel breve trattato V.4 (7) Plotino affronta uno dei tre nuclei teorici del suo pensiero, cioè la derivazione dal Primo di ciò che viene dopo il Primo. Egli dimostra che il Primo non può essere il Pensiero (nous), giacché esso comporta una forma di dualità tra il pensante e l'oggetto del pensiero; il requisito fondamentale della primarietà risiede infatti nella semplicità. Dunque il Primo non è l'Intelletto, come avevano creduto i platonici dei secoli precedenti, ma "epekeina tou nou". Quindi Plotino si concentra sulle modalità di questa generazione, fornendo un'interpretazione originale (e del tutto illegittima) della diade indeterminata delle dottrine non scritte che egli concepisce come una "noesis aoristos". Infine egli propone lo schema generale al cui interno va compresa ogni tipo di generazione, e in forma prototipica anche la "prima generazione", cioè la generazione del nous. Si tratta della dottrina della "doppia attività", la quale, tuttavia, richiede una serie di correttivi per poter funzionare nel caso della generazione del Pensiero.
11.00 – Discussione
11.30 – Pausa caffè
Modera: Dylan Burns (Università di Amsterdàm)
12.00 – Claudia Lo Casto (Università di Salerno), Plotino e il divino
Il celebre detto plotiniano “Devono esse [le divinità] venire da me, non io andare da loro” (Porph., Plot,. 10) sembra esprimere il misticismo razionale di Plotino, che non ha come finalità quella di farsi interprete della tradizione religiosa pagana, bensì di razionalizzare anche tutto ciò che riguarda il divino. “Divino” per Plotino è l’Uno, il Principio al quale l’Anima, in virtù del vincolo originario che la lega al mondo intelligibile, può ricongiungersi, attraverso un vero e proprio viaggio di ritorno. L’obiettivo del presente contributo è la ricostruzione del rapporto di Plotino con il divino, mostrando come quest’ultimo venga perfettamente integrato all’interno del suo sistema metafisico, dal momento che finisce per identificarsi con la dimensione intelligibile e ancora di più con quella del Principio.
13.00 – Discussione
13.30 – Pranzo
15.30 – Tavola rotonda sul progetto Platonismi nella tarda antichità
17.00 – Pausa caffè
17.30 – Tavola rotonda sul progetto Platonismi nella tarda antichità
19.00 – Pausa caffè
19.30 – Tavola rotonda sul progetto Platonismi nella tarda antichità
21.00 – Cena
Mercoledì, 19 giugno
9.00 – Prima colazione
10.00 – Tavola rotonda sul progetto Platonismi nella tarda antichità
11.30 – Pausa caffè
12.00 – Tavola rotonda sul progetto Platonismi nella tarda antichità
13.30 – Pranzo
15.30 – Tavola rotonda sul progetto Platonismi nella tarda antichità
17.00 – Pausa caffè
17.30 – Conclusioni della Tavola rotonda sul progetto Platonismi nella tarda antichità
18.30 – Pausa caffè e visita della città di Frascati
21.00 – Cena
Modalità d'iscrizione
In persona: prenotazione obbligatoria scrivendo a convegni@vivariumnovum.net.
A distanza: per ricevere un collegamento per questo convegno, si prega di scrivere a: sympa@services.cnrs.fr dall'indirizzo col quale s'intende essere iscritti alla lista. Nell'argomento si scriva: subscribe lesplatonismes. Si lasci in bianco il corpo del messaggio. Riceverete una conferma per posta elettronica.
Enti organizzatori
Progetto pluriennale di ricerca diretto da: Luciana Soares Santoprete, Anna van den Kerchove, George Karamanolis, Éric Crégheur et Dylan Burns.