L'Accademia Vivarium novum
L'Accademia in nuce
L’Accademia Vivarium novum a Frascati è un centro internazionale di studi umanistici che si ispira alle scuole del Rinascimento, con l’intento di influire positivamente sull’educazione dei giovani e sulla società. Attraverso rinnovati metodi d’insegnamento in ambito umanistico, artistico e scientifico, gli studenti dell'Accademia, provenienti da tutto il mondo, ottengono una solida formazione volta a corroborare i valori dell'humanitas e della dignità dell'uomo.
Grazie al sostegno del Ministero dell’Università e della Ricerca e al Ministero dei Beni culturali, l’Accademia ha sede nella Villa Falconieri, gioiello borrominiano dei Castelli romani, dove ogni anno accoglie circa cinquanta borsisti per un programma residenziale, e dove ospita convegni, conferenze, spettacoli musicali e teatrali, mostre d'arte e attività culturali aperte gratuitamente a ogni pubblico.
Oltre alla Scuola internazionale d’alti studi umanistici, l’Accademia promuove la ricerca scientifica in collaborazione con atenei italiani ed esteri, e gestisce il Centro per la rinascita delle arti figurative “Poikile”, il Centro studi sulla natura, l’umano e l’unità del pensiero e il Centro studi per la storia dei rapporti fra l'Europa e le altre civiltà.
La nostra missione
L'Accademia Vivarium novum è un'istituzione nata per riprendere la grande tradizione delle scuole umanistiche, i loro metodi d'insegnamento e di formazione, la visione del mondo libera e critica che da tale educazione può svilupparsi.
A suo fondamento ha assunto l'idea della dignitas hominis da conquistarsi attraverso un continuo lavoro su sé stessi che ci affranchi per quant'è possibile dalle passioni basse e brutali e ci renda sempre più portatori di quella che a buon diritto si chiama humanitas.
I fondatori dell'Accademia sono però convinti che un tale raffinamento dell'individuo e dell'intera umana società non possa avvenire senza il dialogo fecondo con coloro che ci hanno preceduti in questa breve stagione terrena, le cui voci sono ancora presenti e vive nelle opere e nel pensiero ch'essi ci hanno lasciato.
Di là dunque da un generico umanesimo dai nebulosi confini, l'Accademia si propone prima di tutto di garantire ai giovani che la frequentano un reale accesso all'immenso patrimonio di testi classici, medievali, umanistici e postumanistici tramandati nelle lingue che sono il fondamento e il veicolo della nostra cultura occidentale. È per questo che i giovani del Vivarium novum si dedicano con intensità e serietà di studi all'apprendimento pieno e solido del latino e del greco, imparando a padroneggiarli quasi come una seconda e una terza lingua materna.
Solo in questo modo essi possono entrare nelle corti delli antiqui huomini, e coniugare il particolare con l'universale, la sublime utopia dello spirito con l'onesto disincanto di chi sa unire res e verba, ed è cosciente che mai vanno disgiunte scientia litterarum e experientia rerum. Ogni anno gli studenti analizzano e discutono migliaia di pagine d'autori classici, cristiani, dell'età di mezzo, del rinascimento, confrontandosi con le opere dei grandi per riflettere in maniera profonda sui massimi problemi che affliggono l'umanità e affrontare con una diversa coscienza le sfide che il mondo propone al singolo e alla collettività. La classicità e l'umanesimo, però, per dirla con Taddeo Zielinski, non costituiscono per i giovani e per gl'insegnanti dell'Accademia una norma al cui dettato conformarsi, né un modello da imitare pedissequamente e servilmente; essi infatti, nullius addicti iurare in verba magistri, cercano d'appropriarsi il dibattito sviluppato dai nostri maiores per farne un germe che si rigeneri e fiorisca in forme sempre nuove e rispondenti all'esigenze che di volta in volta il tempo e la storia propongono.
La nostra storia
Le origini
L'Accademia affonda le sue radici in un'esperienza assai formativa che alcuni dei suoi membri fondatori vissero negli anni '80 nel golfo di Napoli, sul verde e disabitato isolotto di Vivara, oggi Riserva Naturale dello Stato. Lì un anziano studioso di scienze naturali, profondo conoscitore delle discipline umanistiche, esortava i giovani a liberarsi dalla mentalità corrente, dal consumismo individualistico e dalla sete di onori e di guadagno per risvegliare l'infiacchita coscienza morale e dedicarsi al miglioramento di sé stessi e degli altri attraverso il confronto con quanto di bello e nobile lo spirito umano ha nei secoli prodotto e scoperto.
Apparve sùbito chiaro che, per una vera ripresa d'una formazione umanistica basata sul continuo dialogo coi classici antichi, medievali e moderni, era necessario ripensare ab imis fundamentis la didattica delle lingue in cui quei classici s'erano espressi, e l'intera impostazione degli studi, che da tempo avevano abbandonato la strada delle humanae litterae per imboccare quella, tutta positivista, delle Altertumswissenschaften.
I primi convegni internazionali
I giovani che vivevano su Vivara cominciarono così a sperimentare un nuovo approccio al latino, al greco e all'immenso patrimonio in queste lingue tramandato; da quest'esperienza nacque il convegno internazionale "Latino sì, ma non così", svoltosi a Procida nel 1991; e il grido d'allarme di circa trecento studiosi di tutt'il mondo nel convegno "Docere" del 1998, dove si denunciò il pericolo che le discipline classiche correvano nelle scuole di tutt'Europa, e si mostrò quanto efficaci potessero essere nuove strade d'insegnamento. Il convegno, organizzato con la collaborazione attiva e determinante dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, ebbe una notevole risonanza su tutti i mezzi di stampa, e permise, grazie alla presenza di docenti di università e istituti di ricerca d'ogni continente, di lanciare l'idea d'un grande Centro internazionale di studi umanistici da collocarsi in quell'Italia che da Pitagora e Parmenide al Vico e al Gravina era stata sempre la scuola della paidèia e dell'humanitas. All'appello risposero più di cinquanta atenei da ogni parte del globo; e dopo due anni di preparativi, nacque nel 2000 la fondazione Mnemosyne, per la creazione d'un Centro internazionale di studi classici e d'una Scuola d'alta formazione umanistica.
La creazione d'un Centro di studi umanistici
Il luogo in cui avrebbero dovuto veder la luce queste istituzioni era stato individuato nella Magna Grecia campana, tra Paestum e Velia; ma difficoltà varie costrinsero a mutare obiettivo. In attesa di trovare una collocazione definitiva, il Centro veniva avviato nella rustica sede dell'Accademia Vivarium novum sita in Montella (AV), nelle verdi valli dell'Irpinia: lì cominciarono a confluire giovani da tutte le parti del mondo, inviati dalle rispettive università per uno o più anni di alta formazione. Gli studenti passati per il Vivarium novum provenivano da Albania, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Corea, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Messico, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Russia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Ungheria; nel frattempo, mentre s'avviavano corsi ordinari e straordinari e cominciava la vita della scuola, fervevano i rapporti di collaborazione con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici; nasceva una casa editrice impegnata nella diffusione di nuove metodologie per l'insegnamento delle lingue classiche; grandi studiosi di ogni nazione venivano a passare periodi di studio e d'insegnamento presso la sede dell'Accademia.
La rete internazionale e i nuovi convegni
S'organizzava così sempre più una rete internazionale di scuole, docenti, studenti; nel 2006, dal seno del Vivarium novum, nacque Philia, un'associazione di giovani studiosi dell'umanesimo, che pose la sua sede a Praga; e nel 2007 s'organizzò l'imponente convegno Humanitas, celebrato nelle più splendide sedi che la città di Napoli poteva offrire; alla settimana di studi parteciparono oltre trecentocinquanta studiosi da tutt'il mondo, che vollero ribadire la necessità d'una rinascita d'un umanesimo dalle solide basi storiche, che si confrontasse con le sfide del presente, dalla politica all'educazione dei giovani, dalla tolleranza religiosa al rapporto con le scienze e la tecnica, dalla lotta all'effimero allo sviluppo d'una sensibilità per il bello nell'arte e nella musica. A quest'incontro seguì l'anno dopo la serie di seminari intitolati Litterarum vis, che si tennero per dieci giorni in Ungheria, tra Szeged e Budapest, con la partecipazione di centinaia di giovani e docenti, e si conclusero nella sede dell'Accademia delle Scienze sulla rocca di Buda.
La ricerca d'una nuova sede
Mentre si suscitava dunque un grande interesse internazionale per il movimento che andava sempre più crescendo e sviluppandosi, il dialogo con le istituzioni pareva approdare all'individuazione d'una sede che ne valorizzasse l'attività culturale, consentendo d'accogliere molti più giovani e promuovere ulteriori iniziative a tutto vantaggio della collettività e del territorio. Per lungo tempo si parlò del complesso dei Camaldoli di Torre del Greco, dove ebbe luogo anche la cerimonia finale del convegno Humanitas; poi furono avanzate altre proposte: la Villa Favorita d'Ercolano, la reggia del Quisisana a Castellammare di Stabia, il Castello di Baia. Di là da infinite riunioni e dibattiti, però, nulla fu fatto di concreto.
Nel gennaio 2009 fu proposto al Vivarium novum di trasferire la sua sede a Roma, in un grande e funzionale edificio sito sulla via Aurelia, dotato di tutto ciò che potesse esser necessario a un Campus internazionale. Una volta trasferita la sede in Lazio, l’Accademia ha cercato un luogo idoneo per realizzare compiutamente quel progetto che in origine avrebbe dovuto trovare la sua collocazione nella Magna Grecia campana. Ci si orientò dunque sul complesso delle Ville tuscolane, ricche di storia e di significati ideali, luogo dove, grazie alla mediazione ciceroniana, la cultura filosofica greca s’armonizzò e si fuse col genio giuridico e organizzativo dei romani. L’idea d’un Campus mondiale dell’umanesimo trovò favorevole accoglienza da parte delle istituzioni; e, grazie al sostegno decisivo del Ministero dei beni culturali, del Ministero della pubblica istruzione e dell’Agenzia del Demanio, nel mese d’agosto del 2016 l’Accademia ha ottenuto in concessione, come prima sede del Campus, la Villa Falconieri di Frascati, uno splendido complesso borrominiano vocato per la sua storia secolare a essere un luogo di formazione, di studio, di ricerca, d’armonia ed equilibrio e un crocevia per l’incontro d’artisti, pensatori, maestri e studiosi del mondo intero. Questa nuova collocazione, assai congruente con gl’ideali che l’Accademia si propone di conseguire, ha dato via a quello sviluppo e quel cambio di prospettiva che studenti e studiosi d’ogni continente attendevano da anni. Ora fata viam invenient.